Attraverso il corpo la mente acquisisce esperienza, e questo è molto importante, ma difficilmente riesce a farlo senza rimanere invischiata nella rete della fisicità, che è densa e pesante e per di più impone bisogni incombenti: mangiare, bere, riposare, proteggersi, riprodursi.
Le necessità materiali divengono problemi della mente che, essendo naturalmente portata alla comprensione, si impegna nel trovare le soluzioni migliori, ma quanto più la mente si applica a cercare di risolvere questi problemi, tanto più profondamente si addentra nel buio.
Ovviamente ciò che intrappola l’energia mentale non è utilizzare le proprie facoltà per soddisfare le esigenze materiali, ma identificarsi con tali necessità. In questo modo la nostra coscienza si sposta dall’essere all’esistere, e la natura dell’esistenza è inevitabilmente incerta, temporanea e instabile. Per quanto la vita fisica possa essere prolungata, rimarrà sempre estremamente limitata e la sua continuità e integrità soggette a ogni genere di imprevisti.
Identificandosi con l’esistere anziché con l’essere, la nostra mente diviene instabile, limitata e fragile, perde gran parte del suo splendore e declina il suo immenso potere.
Immaginate di avere un solo vestito, che siete costretti a portare giorno e notte, e di essere convinti che ogni ingiuria subita dall’abito si rifletterà sulle vostre carni. Sarete sempre in ansia, sempre tesi e preoccupati, ma per quanto facciate non potrete impedire che la stoffa si consumi e prima o poi si strappi.
In questo modo falsato la nostra mente vive l’identificazione con il corpo.
Imparare attraverso la pratica dello Yoga a meditare, significa invece ritrovare il contatto con il proprio essere, con le infinite eternità della dimensione spirituale, riaprire il canale di comunicazione con Dio, superare l’identificazione con il corpo fisico e i suoi limiti, ritornare alla luce.
Le necessità materiali divengono problemi della mente che, essendo naturalmente portata alla comprensione, si impegna nel trovare le soluzioni migliori, ma quanto più la mente si applica a cercare di risolvere questi problemi, tanto più profondamente si addentra nel buio.
Ovviamente ciò che intrappola l’energia mentale non è utilizzare le proprie facoltà per soddisfare le esigenze materiali, ma identificarsi con tali necessità. In questo modo la nostra coscienza si sposta dall’essere all’esistere, e la natura dell’esistenza è inevitabilmente incerta, temporanea e instabile. Per quanto la vita fisica possa essere prolungata, rimarrà sempre estremamente limitata e la sua continuità e integrità soggette a ogni genere di imprevisti.
Identificandosi con l’esistere anziché con l’essere, la nostra mente diviene instabile, limitata e fragile, perde gran parte del suo splendore e declina il suo immenso potere.
Immaginate di avere un solo vestito, che siete costretti a portare giorno e notte, e di essere convinti che ogni ingiuria subita dall’abito si rifletterà sulle vostre carni. Sarete sempre in ansia, sempre tesi e preoccupati, ma per quanto facciate non potrete impedire che la stoffa si consumi e prima o poi si strappi.
In questo modo falsato la nostra mente vive l’identificazione con il corpo.
Imparare attraverso la pratica dello Yoga a meditare, significa invece ritrovare il contatto con il proprio essere, con le infinite eternità della dimensione spirituale, riaprire il canale di comunicazione con Dio, superare l’identificazione con il corpo fisico e i suoi limiti, ritornare alla luce.