Nel 2010 ho fondato l’Associazione Culturale “Yoga Sanremo” vedi https://yogasanremo.blogspot.com, organizzando fino al 2017 un totale di 462 stage dedicati ai più svariati argomenti yogici, filosofici, meditativi e spirituali. Oggi guido la Top experience “Wine AND Meditation” vedi https://wineandmeditation.blogspot.com e promuovo seminari sull'Esicasmo, sullo "Yoga Cristiano", sulla "Preghiera del cuore" e sulla "Meditazione contemplativa degli antichi Padri del Deserto". Luca D’Amore Mobile (anche WhatsApp ) 3408007000 E-Mail yogasanremo@libero.it

Stage GRATUITO "MEDITARE COME IL PAPAVERO, OVVERO: LA VERTICALITA’, LO SLANCIO"



“Non dimenticare la montagna” dice Padre Serafino, ma impara anche ad essere papavero. Ovvero: verticalizzati, apri e proietta il tuo essere dalla terra al cielo; mantieni il radicamento, ma slanciati verso l’alto. Lasciati attrarre. Diventa organismo aperto e dinamico, freccia che punta verso un Invisibile che è al di sopra di te. E che ti chiama a sé.
Obbedisci all’attrazione che ti viene dall’alto.
E’ la tensione della preghiera, lo sguardo che si innalza verso il trascendente: la preghiera come “elevazione dell’intelletto a Dio”.

Lo sguardo, così direzionato, apre una via, ci dispone allo slancio verso l’Oltre-noi, si fa via aperta, bandendo qualsiasi tipo di sconfinamento o di ripiegamento su noi stessi. Ci scopriamo aperti, slanciati, chiamati, attratti, oltrepassati dal nostro stesso desiderio.

E’ qui che si apre il rapporto col Tu divino.
Quando l’io piccolo e autoedificato non basta più: lo si avverte angusto, stretto, piccolo. E contemporaneamente si avverte che porta in sé la traccia di un Altro e di un Oltre.

La verticalità della colonna vertebrale, che nella posizione seduta è linea portante del corpo, prolungata verso l’alto dalla testa, diviene axis mundi, merudanda umano che, come l’asse centrale (danda) del monte Meru per gli indiani, con la base poggia stabilmente sulla terra e con la cima arriva a toccare il cielo. Merudanda che dà la possibilità di ascendere e che, se percorso, permette realmente di andare dal basso verso l’alto. Vero e proprio sentiero evolutivo nascosto e racchiuso all’interno dell’umano, lungo il quale si incontrano tutte le possibilità energetiche dell’essere, dagli istinti più grossolani agli aneliti più spirituali. Lungo l’asse. I centri energetici fondamentali dell’essere umano, i chakra, serbatoi di potenzialità.

La verticalità non ha niente a che fare con la rigidità. La struttura stessa della colonna vertebrale, con la sua flessibilità, lo insegna: l’asse del monte ha anche la natura dello stelo di un papavero. Si orienta verso la luce, verso il sole, verso il cielo, ma nel farlo, è docile e flessibile, perché sa stare in relazione col soffio del vento.

E’ anche un insegnamento sull’eternità, quello che il papavero impartisce al discepolo di Padre Serafino. Ma non su un’eternità identificabile col tempo lungo della durata infinita, bensì sull’eternità coglibile nell’adesso, sul senza tempo di ogni attimo presente. Vivere fuori dalle programmazioni, nella pura accoglienza dell’attimo che ci viene dato. Forma parziale aperta a cogliere la pienezza della vita.