Paramhansa Yogananda (Gorakhpur, 5 gennaio 1893 – Los Angeles, 7 marzo 1952) è stato il primo grande maestro indiano
trasferitosi negli Stati Uniti per diffondere la scienza dello Yoga, ed è
considerato una delle principali figure spirituali dei nostri tempi.
Yogananda ha svolto un ruolo
chiave nel rendere lo Yoga e la meditazione ampiamente accettati e praticati in
Occidente.
Il suo amore, la sua
profondità e l’universalità dei suoi insegnamenti hanno ispirato milioni di persone.
Yogananda ha dato risalto ai
principi eterni alla base d’ogni religione.
Il suo scopo era quello di
aiutare i ricercatori sinceri della Verità, indipendentemente dal loro credo,
ad ottenere l’esperienza interiore e diretta di Dio.
Egli ha insegnato che
l’essenza intima d’ogni religione è la stessa: la via all’unione con Dio,
conosciuta come “realizzazione del Sé”.
Nel nostro “TRIBUTO A PARAMHANSA YOGANANDA”, mediteremo su
preghiere da Lui composte e che descrivono sentimenti che nascono dal contatto
diretto con un Dio vivente e generoso.
Con
immagini vivide e potenti, Yogananda c’insegnerà ad ottenere una risposta dal
nostro Padre Celeste, attirandolo in ogni aspetto della vita quotidiana come
l’Amato più vicino e più caro.
Le
parole di Yogananda hanno il potere di rendere reale tutto quello che sogniamo
e di guidare tutti noi, ricercatori sinceri, fino alla vetta più alta, l’unione
con Dio.
Acquieteremo
la mente, ad occhi chiusi, o rivolti verso l’alto (se aperti), meditando sul
significato delle preghiere ascoltate, per farle diventare parte di noi.
Poi
colmeremo quelle preghiere di devozione.
Via
via che la meditazione diventerà più profonda, intensificheremo la devozione
come se prorompesse dal nostro cuore, impregnati della certezza, nata dalla
fede, che i desideri ardenti del nostro cuore saranno ricevuti da Dio, che sta
ascoltando le mute parole della nostra anima.
Completeremo
il “TRIBUTO” meditando su “Samadhi”, la splendida poesia di Yogananda,
sull’unione della coscienza umana con la coscienza cosmica.
Vi
sono tre aspetti della meditazione: colui che medita, l’atto di meditare e Dio,
l’oggetto della meditazione.
Il
Samadhi è l’unione finale, che proviene dalla profonda, continua e corretta
meditazione.
In
questo stato, i tre fattori della meditazione diventano uno.
Come
l’onda si dissolve nel mare, così l’anima umana si unisce a Dio.
E
a noi che faremo quest’esperienza Yogananda dice: “Quando sarò solo un
sogno, leggi i miei “Sussurri dall’Eternità”, e attraverso di essi, in eterno,
io ti parlerò.
Queste preghiere mi sono state donate dal Padre Universale, non mi
appartengono.
Le ho soltanto percepite, e le ho espresse mediante le parole con il
desiderio profondo di condividerle con te, e prego che facciano risuonare una
nota di risposta sulle corde dell’arpa vivente del tuo cuore, affinché tu possa
sentirle profondamente, come le ho sentite io”.