Nel 2010 ho fondato l’Associazione Culturale “Yoga Sanremo” vedi https://yogasanremo.blogspot.com, organizzando fino al 2017 un totale di 462 stage dedicati ai più svariati argomenti yogici, filosofici, meditativi e spirituali. Oggi guido la Top experience “Wine AND Meditation” vedi https://wineandmeditation.blogspot.com e promuovo seminari sull'Esicasmo, sullo "Yoga Cristiano", sulla "Preghiera del cuore" e sulla "Meditazione contemplativa degli antichi Padri del Deserto". Luca D’Amore Mobile (anche WhatsApp ) 3408007000 E-Mail yogasanremo@libero.it

Stage GRATUITO "MEDITARE COME GLI UCCELLI, OVVERO: L’INVOCAZIONE"



“Devi imparare ora a meditare come gli uccelli”.

Devi imparare il canto. Devi imparare l’invocazione. Devi imparare che il respiro è suono e che il suono sale, dall’addome al cuore, dal cuore alla gola, e nella gola si fa vibrazione mantrica, preghiera che ascende a Dio invocandone la discesa dello sguardo.

Il respiro è movimento ininterrotto presente nel mio corpo. Energia che mai cessa di dirsi, se non quando ormai c’è interruzione di vita. Incessante, regolare flusso che va e viene. Flusso manifesto, facilmente osservabile e udibile.
Appoggiare su di esso la preghiera significa “pregare incessantemente”, secondo l’esortazione di San Paolo nella Prima lettera ai tessalonicesi. E la tradizione dell’esicasmo lo ha sempre compreso: fa’ di ogni respiro la tua preghiera e così sarai certo di non interrompere mai il tuo pregare. “Il monaco abbia l’invocazione di Dio al posto del respiro”.
Il soffio può farsi parola.
Il soffio può farsi canto.
Preghiera vocale. Preghiera cantata.
Costantemente. Ad ogni attimo ripronunciata.
Padre Serafino spiega al suo discepolo:
“Bisogna respirare con la gola, non soltanto per accogliere il respiro, ma anche per mormorare giorno e notte il nome di Dio”.

E la gola fa da ponte. E’ il ponte che permette il passaggio. Per questo è zona di cernita, una sorta di dogana tra corpo e testa, che filtra e sceglie quanto deve passare in alto e quanto no, e trasforma la qualità energetica di ciò che è ammesso al passaggio, affinandola. Il nome del centro energetico, chakra della gola è visuddi, centro di “purificazione”.

Il respiro si fa parola.
E non una parola qualsiasi.

Kyrie, invocano gli esitasti: “Signore”. Kyrie eleison: “Signore, abbi pietà”. Ovvero: Signore, ascolta; Signore, volgi lo sguardo verso di me; Signore, scendi; Signore, guariscimi; Signore, sollevami; Signore, salvami… Kyrie eleison: la preghiera del cieco di Gerico (Luca 18, 35-43) e del pubblicano che “non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo” (Luca 18, 9-14); la preghiera degli esitasti, del pellegrino russo, dei monaci del Monte Athos; e di Padre Serafino. Kyrie eleison, da abbinare al respiro. Da confondere col respiro, in modo da renderla incessante come il respiro stesso, continua, ininterrotta. Kyrie: “Signore”, la mia invocazione sale anelante a Te. Eleison: “abbi pietà”, il Tuo sguardo scenda compassionevole su di me.